Nel contesto storico del naufragio del Titanic e della Prima guerra mondiale, la storia racconta quella di Guzman, ma anche quella di un prigioniero di guerra italiano e del medico austriaco incaricato di estorcergli informazioni. La questione centrale di tutto il racconto è chi sia Guzman. Bisognerà seguire con attenzione la storia nella storia per comprendere la complessità e la tristezza delle vite dei protagonisti. La scrittura è magnifica, scorre fluida da un capitolo all’altro, improntata alla poesia, alla malinconia e alla dolcezza, in uno scenario della Prima guerra mondiale duro e senza speranza. E al centro di questa storia, una donna che offre fiori di origami. Un romanzo molto bello.

Quando la risata esaurisce la propria energia, lascia sempre qualcosa dietro di sé, pensò il medico di guerra. Come il temporale che passa e rimane un fresco ricordo di umidità.
Ciò che rimane di una risata è gratitudine. E Jacob Roumann, in quell’esatto momento della sua vita, era grato. Alla vita, per il semplice fatto che era vivo. A sua moglie, che l’aveva abbandonato ma che si era anche lasciata amare da lui per molti anni. Alla guerra, che aveva permesso l’incontro con quell’italiano.